Presenti dietro l’occhio digitale con una visione alle spalle del mirino, fieri del distacco (partecipativo). Afferrati da un’esperienza parallela, di interstizio e “autopsia” del visibile.
Le “coincidenze” (fortunate) costruiscono il tema. L’ordito sta nel rapporto tutor/students, campagna/centro abitato, con un focus dedicato agli abitanti del territorio (ritratti). S. Michele di Ganzaria è località di migranti con un gap profondo fra generazioni, sicché una parte del progetto ha preso in considerazione una serie di cartoline inviate dall’estero al paese. Torna la memoria e la messa in posa della realtà come congelamento, stazione intermedia tra ciò che non c’è più e ciò che deve ancora essere. E in finale book fotografico e ingrandimenti, a mo’ di display, segno dell'insediamento transitorio nelle fibrosità di questa “stazione”.
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