lunedì 25 maggio 2009
martedì 19 maggio 2009
mach critico “full contact”: INTERVENTO
L'intervento durante il mach critico “full contact” ha voluto essere una interlocuzione sul concetto di picnic. Dopo le acute notazioni del prof. Lupano sulla difficoltà di invitare i residenti di S. Michele di Ganzaria a un picnic partecipato si è data la necessità di comprendere, o almeno attuare una minima ricognizione trasversale, sull’interpretazione che questo termine contiene come valuta socializzante (interna ai gruppi e nella proiezione verso il territorio naturale e antropizzato). Non tutti i critici sono riusciti a catturare il valore espressivo del processo rispetto a un’ idea precostituita di progetto e architettura “main stream”. Ci si è interrogati sulla linea di demarcazione che dovrebbe specializzare l’architettura di paesaggio e “sul” paesaggio e una certa idea volatile e curativa di restituzione artistica al contesto, attraverso azioni istantanee, site-specific, oltre che installative, nel senso più contemporaneo del termine. È stato necessario rifocalizzare il lavoro del blog, diario per immagini e notazioni teoriche, descrittive, ironiche, il quale ha permesso un placcaggio leggero sul concetto stesso di “texture”, all’interno del format e come parte interattiva, mobile, per tutti i laboratori. Un ulteriore elemento da non trascurare è il pattern derivante dall’assenza di competitività, l’operazione di ricerca e reperimento di materiali poveri, degradati, atti a favorire una certa poetica della ciclicità dei tempi naturali, del low coast al alto voltaggio suggestivo. L’impuntura sulle pelle del rudere, la metabolizzazione degli interventi umani sulla dolce crudeltà della natura spontanea e coltivata, partoriscono memoria, talvolta rifiuto (per i locali), talaltra racconto e confronto. Quest’ultima [la natura] si pone come una forma effettuale dello sguardo che, anche per chi non è stato direttamente partecipe o fautore,nella sua centralizzazione finisce per essere fulcro di cambiamenti profondi sebbene impercettibili a una valutazione di breve periodo.
lunedì 18 maggio 2009
SCONTRO FINALE
Ultima tappa del pic nic: il full contact. Alle ore 17,30 del 10 maggio sul campo di battaglia allestito all'ex stazione di San Michele di Ganzaria, si affrontano Marco Brizzi vs Simone Muscolino, Luca Emanueli vs Fabrizia Ippolito, Anna Detheridge vs Luca Molinari, Maria Luisa Frisa vs Fabio Nonis. Un botta e risposta affronta le principali questioni relative al pic nic: la validità del format, la location, il tema del riuso, la natura, l'appiattimento delle specificità disciplinari verso un generale atteggiamento artistico nella restituzione dei risultati. Tutti dicono la loro su questi temi. Le discussioni si dilatano e il ritmo si fa lento: troppe, forse, le questioni aperte. Pochi forse i riferimenti ai protagonisti principali di questo workshop.
A proposito: chi sono i veri protagonisti del pic nic? Non è così scontata la risposta.
Per tutti rimane una bella esperienza: densa nella costruzione di un pezzo della propria formazione e delle proprie relazioni personali.
mercoledì 13 maggio 2009
PicJunior: PIC-COLI TRAGUARDI
Valentina Bergonzoni ha gli occhi pieni di gioia, il suo progetto è riuscito. C’è chi ha collaborato dice, chi più, chi meno e chi ha persino tentato di mettere i bastoni fra le ruote, ma di questo poco importa.
I bimbi, tanti, con vivace entusiasmo l’hanno accompagnata con grande impegno nel progetto di Pic-Junior. Hanno fatto rivivere quella piccola parte di parco con le loro mani di ancora inesperti lavoratori. Con la loro invidiabile tenacia non si sono tirati indietro allo sporcarsi mani e piedi per costruire qualche pozza d’acqua, un rudimentale sentiero e quel simpatico ponticello che sembra strizzare l’occhio al fiumiciattolo che lo attraversa.
Un angolo decisamente suggestivo, creato in poco tempo e con poco, veramente poco.
Non sono cresciuti solo loro ma anche Valentina che soddisfatta conclude quest’esperienza portando con sé la soddisfazione di aver ricevuto ma soprattutto di aver dato loro la possibilità di crescere con qualcosa di nuovo.
E adesso chissà che nelle prossime edizioni del PicNic questa sua iniziativa possa crescere, consolidata anche dall’aiuto di chi in paese fra docenti e genitori ha saputo dare il suo prezioso contributo.
(af)
picMovie: CONTRAFFAZIONE DELLA REALTA'
Un impatto spiazzante: il pensiero tra le quattro teste deve sincronizzarsi sulla medesima frequenza. Una volta avvenuto il contatto, il confronto è aperto. Mai un’imposizione. Massima apertura. Massima libertà. Il tema è quello dell’abecedario: un racconto per frammenti. Frammenti di documentazione distorta.
D come Dogma:
-libera interpretazione dei fatti
_assenza di regole
_l’abecedario si spiega da solo.
Il medesimo approccio nei confronti del progetto e del pic nic al tempio. Un video esemplifica l’atteggiamento generale del gruppo: l’immagine di una veduta è interrotta dal passaggio di una lambretta. Con la stessa violenza gli eventi del pic nic sono spezzati nel loro scorrere naturale da un elemento di disturbo: la soggettività. I video si susseguono: la ripetizione, come quella dei motivi in una texture, è la costante. L’immagine è guidata dalla parola: a volte prevale una a volte l’altra.
R come Regole:
_lavoro duro
_poco cibo
_grande soddisfazione.
picFood: PROGETTAZIONI ISTANTANEE
Il laboratorio FOOD è per la prima volta approdato al pic nic in questa quinta edizione. Ogni giorno, in occasione del pranzo e della merenda ha progettato un modo per reinventarsi. Ha quotidianamente lavorato su scala locale: frequentato i mercati, scelto i prodotti della regione e della stagione, usato i materiali che ha trovato in loco, intessuto relazioni con gli abitanti. Partendo dalla scelta di un prodotto caratteristico della terra ospitante e dalla sua trasformazione, e dalla suggestione del pic nic, ha raccontato ogni giorno storie nuove in location accuratamente selezionate. Ha istantaneamente creato ciò di cui aveva bisogno: dall’involucro della ricotta è stato ricavato un mortaio con filtro incorporato, dalle foglie dei piatti, da un peperone un contenitore. Ogni volta ha studiato un progetto nei minimi dettagli: proposte-selezione delle idee-elaborazione del concept-spesa-valutazione della location-scelta dei materiali d’allestimento-divisione dei compiti-AZIONE. Ogni volta ha adottato strategie differenti: la sottrazione di elementi, la mimesi, lo spostamento temporaneo di significato nelle strutture, negli oggetti e nelle materie prime.
Una limitazione: il fattore tempo. Il dover conciliare la dimensione della necessità, quella di dover cucinare per 80 persone, con la dimensione del progetto temporaneo che obbliga all'analisi e alla sintesi di un concept chiaro e fruibile.
martedì 12 maggio 2009
Il giorno è l'ultimo, la soddisfazione è tanta.
Critici, tutor e alunni si scambiano i propri pareri, mettendo in evidenza accordi e disaccordi.
Il risultato finale risulta essere comunque una grande soddisfazione sui volti di tutti, con un briciolo di stanchezza che presto lascerà spazio alla nuova voglia di ripetere un'esperienza del genere.
lunedì 11 maggio 2009
AVVISO A TUTTI
domenica 10 maggio 2009
picArt: OPINIONI
IVAN: La cosa che mi è piaciuta di più: il contesto dell’esperienza. Com’è fatto il picnic. L’elemento interessante: l’organizzazione dal punto di vista della visione. La velocità delle azioni, l’assenza di gerarchia, i contatti e le relazioni. Il problema: una certa autoreferenzialità del progetto. Bisognava lavorare di più sul luogo, lasciare qualcosa di più a coloro che lo vivono. Il tema della mimesi è partito da Alterazioni Video: Sarebbe stato interessante chiedere se qualcuno del luogo aveva bisogno di camuffare il proprio capannone.
picArt: INVERSIONI DI PROGETTO
Il modo di operare del laboratorio ARTE ha seguito una non strategia: le idee si sono susseguite e sostituite, accumulate e selezionate in progress. Tutti hanno partecipato. Nessuna gerarchia è stata adottata: anche Alterazione Video era tra i partecipanti. Tutti hanno dovuto trovare, nel minor tempo possibile, una prassi per relazionarsi, un luogo per l’installazione, una struttura e una texture: una soluzione. Un caos apparente è stato placato da un’ossesione per la conclusione. Diverse opzioni sono state varate. Il luogo doveva essere facile da raggiungere, con una texture paesaggistica varia di colori e visibile dall’alto. La struttura compenetrarsi con il paesaggio. Un tessuto digital mimetico è stata creata dal nulla: il pixel è stato usato come modulo sconclusionato su di un telone verde scuro. L’allestimento dell’interno è stato fortemente voluto in netto contrasto con la natura ma con una superficie riflettente che la facesse entrare nella struttura. L’approcio è stato fluido e immediato: pensare-fare-realizzare. Il progetto è stato ricostruito e registrato a posteriori.
PicLight: ED E’ SUBITO SERA
Tracce, abbracci, fughe. Temi di relazione.
Luce che tocca come la grazia e riscalda le tramature interne dell’urbanità semi rurale o pienamente cittadina. Ogni giorno è sopraluogo, montaggio, scelta delle sorgenti, conclusione di progetto. È quasi una tautologia citare la “visione”, commisurarla alla luce naturale che cala, fornisce il supporto per l’ultimazione del piano di lavoro e accende le fluorescenze dei led e delle fibre. Immaginare la notte, la sensazione degli spazi. Ridisegnarli, enfatizzarli, costruire un vestito per il gran gala dell’effimero tra il piazzale di cemento armato e i ruderi, nella piazza dove un tempo si ballava, infine dentro un ex carcere. Domani non resterà che il filtro della ragione e dell’effetto. L’orientamento funziona, teatralizza a sufficienza, oppure non è nevralgico. Le lucciole son tornate a trapuntare notti campestri e spiazzali vuoti.
PicObject: FLESSIONI ESTETICHE
Azzardare una riflessione, la forma che funziona come teoria. Andare fuori per trovarsi dentro. Fisicamente. Con odori, solitudini, misunderstandings, riletture.
La ri -texturizzazione dell'informazione da parte dei picObject (Luca Poncellini e Matteo Mocchi), ultima tappa della cucitura tra design diffuso e pratica dell’evento attraverso l’oggetto, si è conclusa con uno smontàge (risentito?) da parte dei residenti.
Il territorio ha catabolizzato l’intervento delle false indicazioni turistiche. Le nervature dei coloni hanno reagito a un’indicazione post post Dada con la cancellazione.
L’uso delle forbici e del giornale si è flesso al guerrilla advertaising combinando le parole in slogan caustici, facendo cortocircuitare il senso, mettendo in discussione l’ordinario, il truismo, il banale. Non ha funzionato, o, meglio, ha avuto un'iperazione. Il marchingegno si è attivato a tal punto da dover essere asportato. L’organo in rigetto è naturalmente confluito alla foce: il pic-nic al tempio, nel suo camuffato isolamento.
Non più materia (distrutta) è quella che ci si offre, ma racconto della forma – ancora una volta - letta nei suoi diversivi, messa in parentesi dagli interventi, mimetizzata e rivelata nella cultura che ci appartiene e che si fa immediata struttura di pensiero e operazione estetica. Leggibile ed eleggibile per concetti, prassi, attitudes.
Coincidenze che forziamo e giustapponiamo in immagini sature di implicazioni.
Questa è realmente una tela che si disfa mentre la si tesse e la si scuce.
picShot: L’ARTE È ARTE E L’INTRATTENIMENTO È INTRATTENIMENTO
Presenti dietro l’occhio digitale con una visione alle spalle del mirino, fieri del distacco (partecipativo). Afferrati da un’esperienza parallela, di interstizio e “autopsia” del visibile.
Le “coincidenze” (fortunate) costruiscono il tema. L’ordito sta nel rapporto tutor/students, campagna/centro abitato, con un focus dedicato agli abitanti del territorio (ritratti). S. Michele di Ganzaria è località di migranti con un gap profondo fra generazioni, sicché una parte del progetto ha preso in considerazione una serie di cartoline inviate dall’estero al paese. Torna la memoria e la messa in posa della realtà come congelamento, stazione intermedia tra ciò che non c’è più e ciò che deve ancora essere. E in finale book fotografico e ingrandimenti, a mo’ di display, segno dell'insediamento transitorio nelle fibrosità di questa “stazione”.
picStyle: FRESCOLANA
picNight: DOLCE VITA A S.MICHELE!
picFood: Menù, 10 Maggio (in anticipo)
picStyle: MADONNA AFGANA
sabato 9 maggio 2009
RICETTARIO, 9 Maggio
PRANZO: Friggioni di verdure
- Carote,
- Cipolle,
- Sedano,
- Sedanino,
- Olio 3 cucchiai,
- Sale q.b.
- Carciofi,
- Un mazzetto di menta,
- Cipolla,
- Olio 3 cucchiai,
- Sale q.b.
- Peperoni,
- Cipolla,
- Olio 3 cucchiai,
- Sale q.b.
- Asparagi selvatici un mazzetto,
- Erbe un mazzetto,
- Olio 3 cucchiai,
- Sale q.b.
- Pomodori di stagione,
- Basilico un mazzetto,
- Origano,
- Finocchietto,
- Olio 3 cucchiai,
- Sale q.b.
Tagliare a pezzi tutte le verdure e saltarle in padella con l’olio, il sale e le spezie. Servire su foglie di cavolo accompagnate da fette di pane.
prospettive simultanee, giorno IV
Sole, vento, spirito di collaborazione e buona volontà accompagnano il percorso mentre volge al termine.
I progetti, giorno dopo giorno, sembrano crescere e cambiare forma.
Momenti di lavoro si alternano a momenti di riflessione, di fronte ad un paesaggio infinito che sembra non trovare limiti. (sb)
(atg)
(sm)
picScape: TUTTI I SENTIERI PORTANO AL NIDO
Camminare, lasciare delle tracce, oltrepassare ostacoli, prendere decisioni, scoprire posti nuovi, riuscire ad interagire con il paesaggio e con la città: l’obiettivo di picScape è chiaro.
Trama e ordito tessuti come filo unico fra parco e paese.
Tutto inizia seguendo le tracce di un vecchio trattore.
Da buoni esploratori si cerca di spianare la strada e di rendere agibile ciò che prima non lo era costruendo ponti e scalini e aprendo rovi.
E’ quello della motosega l’unico rumore che distoglie l’attenzione.
Un meraviglioso prato di margherite accoglie ciò che a sua volta ospiterà, forse, qualche specie alare in cerca di riparo.
Relax e intimità.
Rami e rovi di ogni misura danno pian piano forma ad un grande nido.
picTecture: camminare per credere
Una certa luce attraversa Marco mentre scruta dal centro della sua torre di stracci. Textures e architettura.
Punto di fuoco, vedetta e tessuti – reali, non concettuali – superusabili. Flusso di materiali come controepisodio delle colline: 100 m3 di vestiti “prestati” da un centro di raccolta del luogo, torti e “cuciti” sulle canne a cilindro e sopra lo scheletro di una panchina. Trovare l’oggetto e ricontestualizzarlo sulla scala del paesaggio. Prove di dettagli. Un dialogo di cromatismi piuttosto che di mimetismi. La logica operativa non è così premeditata, privilegia il processo e si contamina con ciò che si recupera
picFood: RISTORO AL PONTICELLO
FULL CONTACT. Opposizioni e critiche
10 maggio, ore 17:30
Ex stazione di San Michele di Ganzaria
-le coppie che si affrontano sono segrete;
-i due contendenti sono posizionati su di una pedana da scherma;
-il pubblico è collocato sui lati lunghi;
-i contendenti hanno 3 minuti cronometrati ciascuno per fare un’affermazione sul tema a loro caro, a partire da uno spunto rilevato;
-un provocatore isola le opposizione più nette e le usa per creare uno scontro diretto;
-il pubblico interviene con domande e riflessioni;
-il tempo massimo del combattimento è di 20 minuti;
_lo scontro viene ripreso dall’alto e trasmesso direttamente in uno schermo laterale per osservare le geometrie del combattimento;
-si gioca per vincere.
picStyle: I LUPI DELLA NOTTE
picStyle: ZINGARESQUE
picStyle: ESCE IL SOLE, PORTA L'OMBRELLO
picClothes: GITA FUORI PORTA
La giornata è perfetta e l’aria fresca accompagna le tante curiosità.
Stupore ed entusiasmo nel trovarsi di fronte a così tanti volti, colori e sapori; nel trovarsi di fronte a così tante diverse realtà.
Urli, grida e incitazioni fanno da colonna sonora a questo paesaggio urbano, animato da gente allegra, gente nervosa, gente frettolosa.
Impossibile non entrare a contatto con la gente, impossibile essere isolati.
Il percorso che divide un banco di scarpe da un banco di frutta diventa lungo, stretto e faticoso.
Sembra un accampamento di tante piccole formiche che si affannano e corrono alla ricerca di cibo e che litigano per avere la meglio su una briciola.
RICETTARIO, 8 Maggio
Frittate di zucchine
Ingredienti:
6 uova
2 zucchine
1 cipollotto
olio e sale qb
Preparazione:
-tagliare le zucchine a cubetti o fettine fini
-tagliare un cipollotto a rondelle sottili
-mettere tutto in un’unica pentola e aggiungere 2 pizzichi di sale e 2 cucchiai di olio d’oliva
- in una terrina sbattere le uova e poi aggiungere gli ingredienti
-far cuocere in una padella (4 minuti da un lato e 4 dall’ altro)
SALSE
Tritare foglie di basilico fresco e mandorle e aggiungere dell’ olio.
Tritare pomodori secchi e mandorle e aggiungere dell’ olio.
Possibili alternative:
-Pesto di formaggio morbido, acciughe e capperi (con aggiunta di semi di papavero).
-Pesto di ricotta fresca di mucca, foglie di menta e olio.
picArt: IN PROGRESS
picGarden: IN PROGRESS
picFood: Menù, 9 Maggio (in anticipo)
picTecture: primi risultati
cosa è Pic Nic (II)?
Pic-nic è conquista che non colonizza. Mangiare con la mente. L’anima soffre nel salotto borghese. Si può cogliere immediatamente la differenza tra un turista della domenica e un viaggiatore. Il nomade dei paesaggi non lascia tracce ma coglie i segni. Pasteggia e non consuma. Memorizza per raccontare. Il turista talvolta fa razzia: preleva ancor prima di aver percepito quale relazione, che tipo di temperatura emotiva, lo sta legando al paesaggio.
picLight> picObject > picClothes: ASSEDIO ALLA PIAZZA
L’allure magica della notte avvolge la piazza in un abbraccio di luci e ombre. Si ripopola di suoni, movimento…vita. Dalle sue terminazioni nervose spuntano sottili gambi di giunco come da un lavoro di agopuntura, due amanti si lasciano cullare dall’atmosfera incantata, un esercito minuziosamente plasmato in terracotta si fa beffe dei presenti che poco lontano festeggiano l’ora dell’aperitivo. C’era bisogno di “natura”, e la natura è tornata...in una grande festa di piazza.
NB: Luca e Matteo (picObject) ringraziano Diletta, Dimitri, Francesca, Vittorio, Pierangelo, per la qualità dell'impegno profuso.
(foto: Davide Patanè)
picPranzo, 8 Maggio
I blocchi di cemento disseminati sul declivio organizzano il display e i supporti per il pranzo sorprendono per efficacia. Sembra di stare di fronte alla sculture di Anselmo (il celebre blocco di granito che “divora l’insalata” – “Scultura che mangia”, 1968). L’arte diffusa ha investito l’estetica della nutrizione; il contenuto si è mutato in contenitore. Così le melanzane svuotate contengono vellutate di ricotta alla menta e pesto di basilico; le lattughe abbracciano i quadrati di frittata come naturale supporto deperibile ed ecocompatibile. Gli occhi si sono saziati ancor prima del palato.
Cosa è Pic Nic?
In un picnic domenicale una tovaglia delimita lo spazio su cui posare vivande e suppellettili.
A San Michele il territorio si fa tovaglia per ospitare idee e progetti capaci di dissolvere i confini ordinari con cui interpretiamo la realtà.
venerdì 8 maggio 2009
RICETTARIO, 7 Maggio
ANTIPASTO: Pecorino stagionato e pomodori secchi su fette di pane casereccio.
Ingredienti:
- pecorino stagionato
- Pomodorini secchi
- Pane casereccio tipo pugliese
tagliare a pezzetti pecorino e pomodorini e a fette il pane.
- 500g farina di semola
- acqua q.b.
- una presa di sale
Amalgamare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto solido. Stendere una sfoglia molto sottile (3-4 mm ca) e tagliarla a quadretti piccoli. Cuocere 8-10 minuti ca in acqua bollente.
- carciofi siciliani di stagione
- menta fresca di campo
- finocchietto selvatico
- peperoncino
- pecorino stagionato in scaglie
- tre cucchiai di olio di oliva
- sale q.b.
Tagliare a spicchietti i cuori di carciofo e a rondelle i gambi. Aggiungere menta fresca, finocchietto e peperoncino e saltare il tutto in padella con olio e sale. A cottura ultimata aggiungere la pasta e il pecorino.
- pomodorini secchi
- pecorino stagionato a scaglie
- olio di oliva 3 cucchiai
- sale q.b.
Sbollentare i pomodorini, scolarli e tagliarli a pezzetti. Saltarli con olio e sale in padella e mescolarli alla pasta e al pecorino a fine cottura.
- carbone
- carciofi
- aglio
- menta
- olio abbondante
- sale
Sbattere energicamente i carciofi fino a farli aprire. Cospargerli di abbondante sale e olio, menta e aglio freschi. Cuocerli infilati direttamente sulla brace per circa 40 minuti.