mercoledì 3 giugno 2009
lunedì 25 maggio 2009
martedì 19 maggio 2009
mach critico “full contact”: INTERVENTO
L'intervento durante il mach critico “full contact” ha voluto essere una interlocuzione sul concetto di picnic. Dopo le acute notazioni del prof. Lupano sulla difficoltà di invitare i residenti di S. Michele di Ganzaria a un picnic partecipato si è data la necessità di comprendere, o almeno attuare una minima ricognizione trasversale, sull’interpretazione che questo termine contiene come valuta socializzante (interna ai gruppi e nella proiezione verso il territorio naturale e antropizzato). Non tutti i critici sono riusciti a catturare il valore espressivo del processo rispetto a un’ idea precostituita di progetto e architettura “main stream”. Ci si è interrogati sulla linea di demarcazione che dovrebbe specializzare l’architettura di paesaggio e “sul” paesaggio e una certa idea volatile e curativa di restituzione artistica al contesto, attraverso azioni istantanee, site-specific, oltre che installative, nel senso più contemporaneo del termine. È stato necessario rifocalizzare il lavoro del blog, diario per immagini e notazioni teoriche, descrittive, ironiche, il quale ha permesso un placcaggio leggero sul concetto stesso di “texture”, all’interno del format e come parte interattiva, mobile, per tutti i laboratori. Un ulteriore elemento da non trascurare è il pattern derivante dall’assenza di competitività, l’operazione di ricerca e reperimento di materiali poveri, degradati, atti a favorire una certa poetica della ciclicità dei tempi naturali, del low coast al alto voltaggio suggestivo. L’impuntura sulle pelle del rudere, la metabolizzazione degli interventi umani sulla dolce crudeltà della natura spontanea e coltivata, partoriscono memoria, talvolta rifiuto (per i locali), talaltra racconto e confronto. Quest’ultima [la natura] si pone come una forma effettuale dello sguardo che, anche per chi non è stato direttamente partecipe o fautore,nella sua centralizzazione finisce per essere fulcro di cambiamenti profondi sebbene impercettibili a una valutazione di breve periodo.
lunedì 18 maggio 2009
SCONTRO FINALE
Ultima tappa del pic nic: il full contact. Alle ore 17,30 del 10 maggio sul campo di battaglia allestito all'ex stazione di San Michele di Ganzaria, si affrontano Marco Brizzi vs Simone Muscolino, Luca Emanueli vs Fabrizia Ippolito, Anna Detheridge vs Luca Molinari, Maria Luisa Frisa vs Fabio Nonis. Un botta e risposta affronta le principali questioni relative al pic nic: la validità del format, la location, il tema del riuso, la natura, l'appiattimento delle specificità disciplinari verso un generale atteggiamento artistico nella restituzione dei risultati. Tutti dicono la loro su questi temi. Le discussioni si dilatano e il ritmo si fa lento: troppe, forse, le questioni aperte. Pochi forse i riferimenti ai protagonisti principali di questo workshop.
A proposito: chi sono i veri protagonisti del pic nic? Non è così scontata la risposta.
Per tutti rimane una bella esperienza: densa nella costruzione di un pezzo della propria formazione e delle proprie relazioni personali.
mercoledì 13 maggio 2009
PicJunior: PIC-COLI TRAGUARDI
Valentina Bergonzoni ha gli occhi pieni di gioia, il suo progetto è riuscito. C’è chi ha collaborato dice, chi più, chi meno e chi ha persino tentato di mettere i bastoni fra le ruote, ma di questo poco importa.
I bimbi, tanti, con vivace entusiasmo l’hanno accompagnata con grande impegno nel progetto di Pic-Junior. Hanno fatto rivivere quella piccola parte di parco con le loro mani di ancora inesperti lavoratori. Con la loro invidiabile tenacia non si sono tirati indietro allo sporcarsi mani e piedi per costruire qualche pozza d’acqua, un rudimentale sentiero e quel simpatico ponticello che sembra strizzare l’occhio al fiumiciattolo che lo attraversa.
Un angolo decisamente suggestivo, creato in poco tempo e con poco, veramente poco.
Non sono cresciuti solo loro ma anche Valentina che soddisfatta conclude quest’esperienza portando con sé la soddisfazione di aver ricevuto ma soprattutto di aver dato loro la possibilità di crescere con qualcosa di nuovo.
E adesso chissà che nelle prossime edizioni del PicNic questa sua iniziativa possa crescere, consolidata anche dall’aiuto di chi in paese fra docenti e genitori ha saputo dare il suo prezioso contributo.
(af)
picMovie: CONTRAFFAZIONE DELLA REALTA'
Un impatto spiazzante: il pensiero tra le quattro teste deve sincronizzarsi sulla medesima frequenza. Una volta avvenuto il contatto, il confronto è aperto. Mai un’imposizione. Massima apertura. Massima libertà. Il tema è quello dell’abecedario: un racconto per frammenti. Frammenti di documentazione distorta.
D come Dogma:
-libera interpretazione dei fatti
_assenza di regole
_l’abecedario si spiega da solo.
Il medesimo approccio nei confronti del progetto e del pic nic al tempio. Un video esemplifica l’atteggiamento generale del gruppo: l’immagine di una veduta è interrotta dal passaggio di una lambretta. Con la stessa violenza gli eventi del pic nic sono spezzati nel loro scorrere naturale da un elemento di disturbo: la soggettività. I video si susseguono: la ripetizione, come quella dei motivi in una texture, è la costante. L’immagine è guidata dalla parola: a volte prevale una a volte l’altra.
R come Regole:
_lavoro duro
_poco cibo
_grande soddisfazione.
picFood: PROGETTAZIONI ISTANTANEE
Il laboratorio FOOD è per la prima volta approdato al pic nic in questa quinta edizione. Ogni giorno, in occasione del pranzo e della merenda ha progettato un modo per reinventarsi. Ha quotidianamente lavorato su scala locale: frequentato i mercati, scelto i prodotti della regione e della stagione, usato i materiali che ha trovato in loco, intessuto relazioni con gli abitanti. Partendo dalla scelta di un prodotto caratteristico della terra ospitante e dalla sua trasformazione, e dalla suggestione del pic nic, ha raccontato ogni giorno storie nuove in location accuratamente selezionate. Ha istantaneamente creato ciò di cui aveva bisogno: dall’involucro della ricotta è stato ricavato un mortaio con filtro incorporato, dalle foglie dei piatti, da un peperone un contenitore. Ogni volta ha studiato un progetto nei minimi dettagli: proposte-selezione delle idee-elaborazione del concept-spesa-valutazione della location-scelta dei materiali d’allestimento-divisione dei compiti-AZIONE. Ogni volta ha adottato strategie differenti: la sottrazione di elementi, la mimesi, lo spostamento temporaneo di significato nelle strutture, negli oggetti e nelle materie prime.
Una limitazione: il fattore tempo. Il dover conciliare la dimensione della necessità, quella di dover cucinare per 80 persone, con la dimensione del progetto temporaneo che obbliga all'analisi e alla sintesi di un concept chiaro e fruibile.
martedì 12 maggio 2009
Il giorno è l'ultimo, la soddisfazione è tanta.
Critici, tutor e alunni si scambiano i propri pareri, mettendo in evidenza accordi e disaccordi.
Il risultato finale risulta essere comunque una grande soddisfazione sui volti di tutti, con un briciolo di stanchezza che presto lascerà spazio alla nuova voglia di ripetere un'esperienza del genere.